Buone notizie per gli albergatori: l’obbligo di Green Pass in vigore dal 6 agosto 2021 non riguarda le strutture ricettive a differenza di tutti i locali al chiuso (bar, ristoranti, centri scommesse, sale gioco), piscine coperte, palestre, cinema, residenze per anziani, musei, concerti e spettacoli anche all’aperto.
Anche la successiva regolamentazione, introdotta a partire dal primo settembre, esclude l’obbligo per gli ospiti di hotel, alberghi e B&B, di essere in possesso di certificato comprovante l’avvenuta vaccinazione o, in alternativa, di tampone negativo effettuato nelle ultime 48 ore o certificato di guarigione da COVID-19 al momento dell’ingresso in struttura.
Sono queste le principali novità circa il rapporto Green Pass e hotel.
Dato che, però, ci sono ancora molti dubbi in proposito, cerchiamo di capire meglio nei paragrafi che seguono come interpretare queste nuove disposizioni.
No, gli ospiti di hotel o qualunque altro tipo di struttura ricettiva non sono obbligati ad avere Green Pass e di esibirlo al momento del check in. Questo vale non solo per il soggiorno in struttura, ma anche per la consumazione dei pasti (colazione, pranzo, cena) presso il ristorante dell’albergo.
Tuttavia, se la struttura dispone di centro benessere, piscina e palestra al chiuso, per accedere a questi servizi sarà necessario disporre comunque di Green Pass.
Con le nuove disposizioni c’è l’obbligo di viaggiare muniti di certificato verde per tutti coloro che si spostano su treni, aerei, autobus e traghetti interregionali, con l’unica esclusione dello stretto di Messina. Se gli ospiti di una struttura si avvalgono di questi mezzi, dovranno comunque essere muniti di opportuna certificazione.
Le disposizioni a livello europeo sulla circolazione di persone fra paesi diversi in relazione alla pandemia hanno subito, in questi mesi, alcune modifiche.
In particolare, per coloro che provengono da una nazione in area C è possibile entrare in Italia con la Certificazione verde COVID-19 e la compilazione del Passenger Locator Form prima dell’ingresso nel paese.
La Certificazione verde o Green Pass COVID-19 Europea serve di fatto ad attestare una di queste tre condizioni:
I bambini di età inferiore a 6 anni sono esenti da tale obbligo. I paesi che non si trovano in area C ma nelle aree D ed E devono attenersi ad altre regolamentazioni.
Ad esempio, coloro che, nelle due settimane antecedenti l’ingresso in Italia, hanno soggiornato in Gran Bretagna e in Irlanda del Nord devono attenersi a regole specifiche.
Vediamo subito quali sono i paesi inclusi nell’elenco C, D e E:
Per gli ospiti al di sotto dei 12 anni il Green Pass non è obbligatorio né per l’ingresso in struttura né per l’accesso a piscine coperte, centri benessere e sale congressi.
Il Certificato Verde diventa invece necessario per ragazzi di età superiore ai 12 anni, ma solo per l’accesso alle aree dell’hotel appena citate.
Non richiedere il Green Pass ai propri clienti significa incorrere in una multa da 400 a 1000 € e dopo 3 sanzioni può scattare l’obbligo di chiusura dell’attività per 5 giorni.
Cosa accade invece qualora il Green Pass di un cliente, a seguito di controlli da parte delle autorità competenti, risultasse fraudolento o illecito?
In tal caso, dato che gli esercenti non sono obbligati a verificare l’esatta corrispondenza col documento d’identità, ma solo la validità del Green Pass, qualora un ospite risultasse provvisto di un certificato verde falso questo non farebbe scattare alcuna notifica nei confronti dello stesso esercente, ma solo di colui che ha esibito il certificato.
La verifica di validità del Green Pass può essere effettuata con l’app VerificaC19, l’app ufficiale gratuita del Governo Italiano. VerificaC19 può essere scaricata sia dal Play Store di Google sia dall’App Store di Apple e consente a esercenti e operatori di verificare l’autenticità delle Certificazioni Verdi COVID-19 prodotte sia in Italia sia in altri Stati Membri dell’Unione Europea.
La scansione del QR code avviene nel rispetto della privacy in quanto non prevede la memorizzazione o la comunicazione a terzi delle informazioni contenute. L’app, infatti, funziona in modalità offline e non si collega a nessun database.
L’esito della scansione è veloce e del tutto alla portata anche di chi non ha molta dimestichezza con le nuove tecnologie informatiche: dopo aver inquadrato il QRcode l’app invierà una notifica sia in caso di “Certificato valido” che di “Certificato non valido”.
Vuoi saperne di più?
Hai domande o curiosità?
Compila il form qui sotto!
